Storie e leggende,Mazapègul: folletto romagnolo

Come in tutte le regioni italiane, anche nella nostra Emilia Romagna custodiamo favole e leggende che fanno parte della nostra tradizione.

La leggenda di questo folletto sembra avere origine dalle antiche popolazioni celtiche che abitarono la Romagna prima dei Romani.

Viene rappresentato come un esserino molto piccolo, dal pelo grigio, a metà tra un gatto ed una scimmietta, con in testa un berrettino rosso dai magici poteri.

Si dice che questo folletto della notte fosse molto dispettoso e geloso: s’innamora delle giovani donne di casa, le insegue, gioca con i loro capelli, s’infila sotto le gonne, salta sui letti e sulle loro pance facendole respirare a fatica. Inoltre, trascorre le notti a far le trecce alle criniere dei cavalli facendo infuriare i contadini che il giorno seguente dovranno perdere molto tempo a sciogliere le trecce.

Ma come scopriamo questo folletto? Uno dei metodi più utilizzati era quello di mettere della farina all’ingresso di casa, così che una volta calpestata il folletto lasciava impronte.

L’altra prova deriva dal suo berrettino; infatti si dice che il folletto è solito lasciare il berretto sul pozzo del cortile.

Per scacciarlo, i contadini, mettevano sotto al letto un forcone o ancora una scopa davanti alla porta o in casi estremi chiedeva aiuto a un sacerdote.